Il nostro Giardino Selvatico è in fase di progettazione e realizzazione.
Il giardino è metafora della nostra anima. È un luogo sacro dove l’anima si rispecchia, si cura, si alimenta. È un luogo dove fare anima, come dice J. Hillman:
“Noi oggi tendiamo a dimenticare che l’anima non è solo dentro di noi, ma anche fuori di noi. E quando siamo in un giardino si manifesta qualcosa dell’anima mundi. L’Anima del Mondo si rende visibile e, anzi, si mette in mostra.”
“Il giardino non è pieno solo di metafore è pieno di alberi e piante… le piante e gli alberi sono anche loro metafore, ciò che è botanico è anche psicologico. Tutto ciò che accade nel giardino suggerisce metafore della nostra vita psichica. Tutte le descrizioni di ciò che “accade” nel giardino lungo il ciclo delle stagioni parlano anche, e contemporaneamente, della psiche. La caduta delle foglie, la paralisi della vita durante l’inverno, il movimento dell’acqua tra le rocce. Sono tutte esperienze che anche l’individuo umano fa, solo che le esprime con i concetti complessi della psicologia, mentre il giardino lo esprime con il linguaggio della Natura”.
Realizzare un giardino dei sensi è realizzare la nostra anima. Perché l’anima, come il giardino va “fatta”, va coltivata. Per fare anima e per fare il giardino servono attenzione, rispetto, cura e bellezza; quando noi passeggiamo in un giardino, passeggiamo nella nostra anima.
“Il compito dell’uomo non è quello di dominare la natura, ma precisamente quello di coltivare: coltivare se stesso così come coltivare la natura, proprio perché non sono separabili. Non c’è separazione tra coltivazione del corpo, coltivazione dell’anima e coltivazione della natura… Si deve coltivare, l’uomo deve utilizzare la terra e deve intervenire nella natura. Ma deve intervenire con le stesse modalità con cui interviene su se stesso: ascoltando, amando, conoscendo, coltivando, creando” (R. Panikkar).
In un giardino dell’anima nulla va lasciato al caso, tuttavia non è un luogo preconfezionato e pronto all’uso: è un luogo che si fa giorno per giorno, come l’anima che si fa attimo dopo attimo.
“Facciamo giardini per fare anima, per portare l’anima fuori dal suo nascondimento, per consentirle di mostrarsi.
L’anima umana non cresce così, semplicemente: ha bisogno di essere rastrellata, potata, sistemata, ha bisogno di sostegni, e perfino che vengano importati, da luoghi lontani, contenuti insoliti che suscitino il piacere” (J. Hillman).
INCANTO DEL BOSCO
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